00 25/08/2014 13:40

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"Noi abbiamo perduto il senso che i cristiani non possono vivere come vive chiunque. L'opinione stolta secondo cui non esisterebbe una specifica morale cristiana è solo una espressione particolarmente spinta della perdita di un concetto base: la " differenza del cristiano rispetto ai modelli del mondo". 
Anche in alcuni ordini e congregazioni religiose si è scambiata la vera riforma con il rilassamento della austerità tradizionale. S'è scambiato il rinnovamento con l'accomodamento".

 

"Il futuro della Chiesa può dipendere, anzi certamente dipenderà anche nel nostro tempo, dalla forza di quei credenti che hanno radici profonde, e vivono un'esistenza ricolma della luminosa pienezza della fede [...].

Sarà certamente una Chiesa consapevole della sua natura di realtà religiosa, che non si accrediterà sulla base della sua potenza politica e non amoreggerà né con le «destre » né con le «sinistre ».

 

Avrà un’esistenza faticosa, poiché la sua nuova configurazione e il suo rinnovamento le costeranno una purificazione nella quale si consumeranno anche molte delle sue forze migliori.

 

Sarà una Chiesa che ha imboccato la strada della povertà, e sarà in particolare la Chiesa dei piccoli e dei deboli: un processo, questo, tanto più delicato e rischioso, in quanto dovrà guardarsi e dalla grettezza di parte e dalla testardaggine magniloquente.

Si può prevedere che ciò sarà valido per ogni tempo.

Sarà un’evoluzione lunga e tortuosa: proprio come lo è stata la via che partendo dalle false istanze progressiste, diffuse alla vigilia della rivoluzione francese, ha condotto fino al rinnovamento effettivo del XIX secolo.

 

In base a queste istanze, anche a dei vescovi poteva sembrare imperativo dell’attualità e inesorabile « linea di tendenza » deridere i dogmi, e addirittura lasciare intendere che l’esistenza di Dio non potesse darsi in alcun modo per certa.

 Ma, dopo la prova di simili divisioni, sgorgheranno sorgenti limpide e feconde.

 

Gli uomini di un mondo in tutto e per tutto « programmato » si ritroveranno in una indicibile solitudine. Quando Dio sarà completamente scomparso dal loro orizzonte, essi proveranno sulla loro pelle una miseria terribile e senza confini.

Scopriranno allora la piccola comunità dei credenti come un fatto del tutto nuovo, una novità assoluta: come una speranza che è anche per loro, come la risposta a una domanda che li ha sempre nascostamente inquietati.

Per questo sono certo che si preparano per la Chiesa tempi molto difficili.

La sua « crisi » vera e propria è solo appena cominciata".

 

(Glaube und Zukunft, pp. 120s e 123ss)








Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)