00 19/04/2013 13:15
Fabio
Buongiorno a tutti mi presento sono Fabio e come presentazione che meglio di chiunque altra possa spiegare perché mi sono aggiunto a questo sito allego il messaggio di auguri che ho scritto l'altro giorno e pubblicato sulla mia pagina facebook per il compleanno di Papa Benedetto e che oggi, anniversario della sua elezione, è un ottimo giorno per rinnovare :)

Fabio

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"Udranno un giorno i sordi le parole di un libro; liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno" (Is 29, 18-24)

Carissimo e amato Santo Padre Benedetto, apro questo messaggio di auguri che affido al bellissimo blog a Lei dedicato, con questa citazione di Isaia che Lei fece in occasione di un concerto con la Nona Sinfonia di Beethoven. Con quella fusione mirabile _ e ineguagliata! _ di sapienza, poesia e dolcezza, dalle parole del Santo Padre Benedetto XVI ascoltavamo un'analisi che superava in modo incomparabile qualsiasi commento critico. Infatti il discorso proseguì così: "La solitudine silenziosa aveva insegnato a Beethoven un modo nuovo di ascolto che si spingeva ben oltre la semplice capacità di sperimentare nell'immaginazione il suono delle note che si leggono o si scrivono." e a proposito del passo di Isaia "si accenna così ad una percettività che riceve in dono chi da Dio ottiene la grazia di una liberazione esterna ed interna".

Ed ancora: "La vera gioia è radicata in quella libertà che in fondo, solo Dio può donare. Egli _ a volte proprio attraverso periodi di vuoto e di isolamento interni _ vuole renderci attenti e capaci di 'sentire' la sua presenza silenziosa non solo 'sopra la avolta stellata' ma anche nell'intimo del nostro animo. E' lì che arde la scintilla dell'amore divino che può liberarci a ciò che siamo veramente".

Caro Santo Padre Benedetto, io La immagino così, da quel 28 febbraio in cui tutto trasudava di lacrime e di dolore ove però, incredibilmente, già si avvertiva quel senso di dolce, sovrumana Consolazione che non può essere solo e semplicemente cosa umana. La immagino, nel Suo "terzo periodo", come fu esattamente il terzo periodo della vita di Beethoven, salito su quel monte e nascosto al mondo, già capace di udire le parole di quel libro di cui ci parla di Isaia, e anche di vedere oltre l'oscurità della notte che ancora ci avvolge e ci opprime, quaggiù in una pianura troppo affollata e ingombrata.

E allora, mi viene da collegare il primo passo di Isaia a un altro passo dello stesso profeta biblico:

"Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?
E' venuto il mattino, e poi ancora la notte; e se volete chiedere,
chiedete, tornate ancora" (Isaia, 21, 11....)

Se può esserci una Sentinella in questo mondo oppresso dalle tenebre più fitte, una Sentinella in grado di poterci anticipare nello scorgere il baluginare dell'Aurora senza fine che pure non può essere lontana, questa Sentinella può solo essere Lei, carissimo Santo Padre Benedetto.

Lei, senza compromessi, seguendo e interrogando Gesù per tutta la vita, e ponendosi sotto l'infinito dolcissimo Manto protettivo di Maria SSma, ha guadagnato di nuovo per tutti noi l'accesso alla salita del Monte, l'unico Monte da cui si può guardare lontano e scorgere i primi bagliori dell'Aurora senza fine.

Ci ha indicato ancora una volta che c'è un solo Monte per questo e non ce ne sono altri. E c'è un modo solo per salirvi senza precipitare irrimediabilmente a valle.

Non servono più chiacchere vuote che il mondo continua ad amare troppo. Serve solo silenzio, e quella dedizione assoluta che Lei ci ha insegnato e che chiunque voglia davvero può imparare. Per poter ognuno di noi mettersi lì ai piedi del Monte, a debita distanza e poter porre la fatidica domanda:

"Sentinella, a che punto è la notte??....."

Auguri, auguri infiniti, Santo Padre Benedetto. Con tutta l'anima, tutto lo spirito, tutto il cuore.

Qua, c'è qualcuno che non La dimenticherà mai e Le sarà sempre riconoscente per tutto.

Fabio B.