Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

AVVENTO E NATALE CON BENEDETTO XVI

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2014 17:00
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 826
Sesso: Femminile
13/12/2014 17:00



NOVENA DI NATALE: 8° GIORNO IN RELAZIONE CON GESÙ

23     dicembre

Liturgia della parola: MI 3,1-4.23-24; Sal. 24; Lc. 1, 57-66

+ Deus, in adiutòrium meum intende.Domine, ad adiuvandum me festina.

Dio, volgiti in mio aiuto.  Signore, affrettati a soccorrermi. (Salmo 69,2)

In nomine Patris +, et Filii +, et Spiritus Sancti +.

Amen.

- Canto delle profezie (vedi sopra)

Papa Benedetto ci dice che:

"Nel Calendario Romano (Giovanni Battista) è l’unico Santo del quale si celebra sia la nascita, il 24 giugno, sia la morte, il 29 agosto, avvenuta attraverso il martirio. Questi piccoli riferimenti storici ci aiutano a capire quanto antica e profonda sia la venerazione di san Giovanni Battista. Nei Vangeli risalta molto bene il suo ruolo in riferimento a Gesù. In particolare, san Luca ne racconta la nascita, la vita nel deserto, la predicazione, e san Marco ci parla della sua drammatica morte..." (Udienza 29.8.2012)

La nascita di Giovanni Battista

Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: « No, si chiamerà Giovanni ». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome ». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: « Che sarà mai questo bambino?», si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.

Con Benedetto XVI meditiamo:

Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio (Lc. 1,57)

"Però il Battista non si limita a predicare la penitenza, la conversione, ma, riconoscendo Gesù come «l’Agnello di Dio» venuto a togliere il peccato del mondo (Gv 1, 29), ha la profonda umiltà di mostrare in Gesù il vero Inviato di Dio, facendosi da parte perché Cristo possa crescere, essere ascoltato e seguito. Come ultimo atto, il Battista testimonia con il sangue la sua fedeltà ai comandamenti di Dio, senza cedere o indietreggiare, compiendo fino in fondo la sua missione. San Beda, monaco del IX secolo, nelle sue Omelie dice così: San Giovanni Per [Cristo] diede la sua vita, anche se non gli fu ingiunto di rinnegare Gesù Cristo, gli fu ingiunto solo di tacere la verità. (cfr Om. 23: CCL 122, 354). E non taceva la verità e così morì per Cristo che è la Verità. Proprio per l’amore alla verità, non scese a compromessi e non ebbe timore di rivolgere parole forti a chi aveva smarrito la strada di Dio.

(...) Noi vediamo questa grande figura, questa forza nella passione, nella resistenza contro i potenti. Domandiamo: da dove nasce questa vita, questa interiorità così forte, così retta, così coerente, spesa in modo così totale per Dio e preparare la strada a Gesù? La risposta è semplice: dal rapporto con Dio, dalla preghiera, che è il filo conduttore di tutta la sua esistenza. Giovanni è il dono divino lungamente invocato dai suoi genitori, Zaccaria ed Elisabetta (cfr Lc 1,13); un dono grande, umanamente insperabile, perché entrambi erano avanti negli anni ed Elisabetta era sterile (cfr Lc 1,7); ma nulla è impossibile a Dio (cfr Lc 1,36).

(...) Cari fratelli e sorelle, celebrare il martirio di san Giovanni Battista ricorda anche a noi, cristiani di questo nostro tempo, che non si può scendere a compromessi con l’amore a Cristo, alla sua Parola, alla Verità. La Verità è Verità, non ci sono compromessi. La vita cristiana esige, per così dire, il «martirio» della fedeltà quotidiana al Vangelo, il coraggio cioè di lasciare che Cristo cresca in noi e sia Cristo ad orientare il nostro pensiero e le nostre azioni. Ma questo può avvenire nella nostra vita solo se è solido il rapporto con Dio. La preghiera non è tempo perso, non è rubare spazio alle attività, anche a quelle apostoliche, ma è esattamente il contrario: solo se se siamo capaci di avere una vita di preghiera fedele, costante, fiduciosa, sarà Dio stesso a darci capacità e forza per vivere in modo felice e sereno, superare le difficoltà e testimoniarlo con coraggio. San Giovanni Battista interceda per noi, affinché sappiamo conservare sempre il primato di Dio nella nostra vita. Grazie." (Udienza 29.8.2012)

( si faccia qualche minuto di silenzio per interiorizzare quanto si è letto)

Antifona al Magnificat del 8° giorno

O Emmanuel, rex et legifer noster, exspectatio gentium et Salvator earum: veni ad salvandum nos, Domine Deus noster.

O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio.

- si dice il Magnificat (vedi sopra) e alla fine si ripete l'antifona

- alla fine della preghiera, ogni giorno, si dica questa giaculatoria:

- Gesù Bambino, Amor Divino, Verbo incarnato, ricordati di me che mi hai creato;

- Gesù Bambino, Eterna Sapienza, infondi nel mio cuore umiltà, carità ed obbedienza;

- Gesù Bambino, sguardo d'Amore, col tuo Cuor per me lacerato, vieni a nascere nel mio cuore.

- Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen

In nomine Patris +, et Filii +, et Spiritus Sancti +.

 

NOVENA DI NATALE: 9° GIORNO L'ADEMPIMENTO DELLA PAROLA

24     dicembre

Liturgia della parola: Mi 5,l-4a; Sai 79; Eb 10,5-10; Lc. 1, 39-48

+ Deus, in adiutòrium meum intende.Domine, ad adiuvandum me festina.

Dio, volgiti in mio aiuto.  Signore, affrettati a soccorrermi. (Salmo 69,2)

In nomine Patris +, et Filii +, et Spiritus Sancti +.

Amen.

- Canto delle profezie (vedi sopra)

Papa Benedetto ci dice che:

"Maria è una donna che ama. Noi lo intuiamo nei gesti silenziosi, di cui ci riferiscono i racconti evangelici dell'infanzia. Lo vediamo nella delicatezza, con la quale a Cana percepisce la necessità in cui versano gli sposi e la presenta a Gesù. Lo vediamo nell'umiltà con cui accetta di essere trascurata nel periodo della vita pubblica di Gesù, sapendo che il Figlio deve fondare una nuova famiglia e che l'ora della Madre arriverà soltanto nel momento della croce, che sarà la vera ora di Gesù. Allora, quando i discepoli saranno fuggiti, lei resterà sotto la croce. Più tardi, nell'ora di Pentecoste, saranno loro a stringersi intorno a lei nell'attesa dello Spirito Santo (Enc. Deus caritas est, 41).

Il  dialogo tra Maria ed Elisabetta

In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: « Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore ».

Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata ».

Con Benedetto XVI meditiamo:

Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore (Lc. 1,45)

«Magnificat anima mea Dominum», dice in occasione di questa visita — « L'anima mia rende grande il Signore » — ed esprime con ciò tutto il programma della sua vita: non mettere se stessa al centro, ma fare spazio a Dio incontrato sia nella preghiera che nel servizio al prossimo — solo allora il mondo diventa buono.

Maria è grande proprio perché non vuole rendere grande se stessa, ma Dio. Ella è umile: non vuole essere nient'altro che l'ancella del Signore. Ella sa di contribuire alla salvezza del mondo non compiendo una sua opera, ma solo mettendosi a piena disposizione delle iniziative di Dio. È una donna di speranza: solo perché crede alle promesse di Dio e attende la salvezza di Israele, l'angelo può venire da lei e chiamarla al servizio decisivo di queste promesse. Essa è una donna di fede: « Beata sei tu che hai creduto », le dice Elisabetta... Maria è una donna che ama (Enc. Deus caritas est, 41).

( si faccia qualche minuto di silenzio per interiorizzare quanto si è letto)

Antifona al Magnificat del 9° giorno

Cum ortus fuerit sol de caelo, videbitis Regem regum procedentem a Patre, tamquam sponsum de thalamo suo.

Quando sorgerà il sole, vedrete il Re dei re: come lo sposo dalla stanza nuziale egli viene dal Padre.

- si dice il Magnificat (vedi sopra) e alla fine si ripete l'antifona

- alla fine della preghiera, ogni giorno, si dica questa giaculatoria:

- Gesù Bambino, Amor Divino, Verbo incarnato, ricordati di me che mi hai creato;

- Gesù Bambino, Eterna Sapienza, infondi nel mio cuore umiltà, carità ed obbedienza;

- Gesù Bambino, sguardo d'Amore, col tuo Cuor per me lacerato, vieni a nascere nel mio cuore.

Orazione conclusiva

Padre buono e misericordioso, che nello Spirito Santo ci hai sostenuto nel cammino di questo Avvento, donaci di saper vivere in pienezza la grazia del Santo Natale in cui la tua Parola si compie.

Conformandoci al Tuo Figlio umile e obbediente, fa' che anche noi spendiamo la nostra vita in un generoso e fedele servizio che dia gloria a Te e giovi ai nostri fratelli.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

- Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen

In nomine Patris +, et Filii +, et Spiritus Sancti +.

***

Vogliamo concludere questa Novena con la bellissima catechesi di Ratzinger sulla presenza del bue e dell'asinello nel Presepe - cliccare qui -


   


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:35. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com