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Ultimo Aggiornamento: 18/03/2015 23:20
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22/10/2013 08:40




A Pordenone lo stretto collaboratore di 2 Pontefici.
"Francesco? Lo amo come un Padre"

"Ecco il Ratzinger privato"

19.10.2013Papa Francesco? "Lo sto amando come un figlio”. Così mons. Alfred Xuereb, segretario personale del pontefice e già officiale della segreteria particolare di Benedetto XVI. “Quando ero con Papa Benedetto – ha detto Xuereb, a conclusione di un convegno organizzato dalla Libreria Editrice Vaticana a Pordenone per la presentazione del volume “Per una ecologia dell’uomo” di Joseph Ratzinger – “e qualcuno mi rivolgeva una domanda su di lui, durante il suo pontificato, ho sempre ripetuto: finché sono segretario dell’attuale pontefice io non rispondo a nessuna domanda. Lo ripeto anche qui: finché sono con papa Francesco… Non conoscevo Benedetto e lo ho amato come un padre, più di un padre.. Non conoscevo papa Francesco e lo sto amando come un figlio”.


Nel convegno  con Edmondo A. Caruana, responsabile editoriale della Levb, e Michele Candotti dell’Unep, moderato da Umberto Sarcinelli, mons. Xuereb ha raccontato papa Benedetto attraverso numerosi aneddoti, molti dei quali inediti, e ammettendo di essere rimasto “affascinato” dalla personalità del papa emerito.

 “Avendo avuto il privilegio di vivere 5 anni e mezzo ogni giorno nel palazzo apostolico con papa Benedetto – ha spiegato Xuereb - sento quasi un impulso dentro di me per correggere un po’ l’identità che è stata trasmessa di Benedetto XVI, in particolare negli anni del suo pontificato. Posso dire che è una persona straordinaria, di cui sono rimasto fortemente affascinato. Da un lato è un uomo di elevatissima cultura, un gigante di profondità, dall’altro lato ha una disarmante semplicità, è di sensibilità rara se non unica, sa costruire dei rapporti senza mai mettere a disagio il suo interlocutore, anzi l’aiuta a farsi sentire accolto ed apprezzato. E’ un uomo che ha l’arte di rapportarsi con gli altri in un approccio di naturalezza e di franchezza”.

Soffermandosi sul volume che tratteggia il rapporto di Benedetto con il Creato, mons. Xuereb ha sottolineato come la  persona umana sia per Ratzinger “il coronamento dell’intera creazione perché immagine di Dio” e ha ricordato in particolare quanto sosteneva Benedetto: l’umanità, se ha a cuore la pace, deve tenere sempre più presente le connessioni esistenti tra l’ecologia naturale, ossia il rispetto di Dio, e l’ecologia umana.


Il “valore primaziale della persona” papa Benedetto XVI lo dimostrava fin nel rapporto “specialissimo” con i collaboratori ed i dipendenti del Vaticano, ha spiegato mons. Alfred Xuereb. “Uno degli appuntamenti fissi era la recita del rosario, davanti alla grotta di Lourdes nei giardini vaticani.  Ricordo un giorno d’inverno in cui si rivolse al gendarmi chiedendogli: lei è vestito abbastanza contro questo freddo? E una volta saputo che si  chiamava Giuseppe, commentò con lui: bello, si chiama come me, siamo colleghi”.
Altro aneddoto. Salta l’appuntamento col Rosario nei giardini di Castel Gandolfo. Il segretario Xuereb lo attendeva. “Se fossi in convento, dovrei fare penitenza” si scusò il papa, che il giorno successivo chiese scusa anche all’autista per averlo aspettato inutilmente.
“I gesti di raffinata sensibilità erano all’ordine del giorno” ha raccontato Xuereb. Aveva “compassione”, ad esempio, per i fotografi che dovevano correre, nei viaggi pontifici, per riprenderlo. Negli incontri con il clero romano, gli venivano poste, a volte, domande improprie, che magari facevano rumoreggiare anche i presenti, ma “papa Benedetto non rimaneva perturbato e con grande maestria riusciva a raccogliere un concetto per tirar fuori il meglio da chi aveva parlato”.

“Specialissimo” anche il rapporto con il fratello Georg. “I momenti di condivisione con il fratello sono commoventi e non possono non accrescere i sentimenti di grande apprezzamento” ha rilevato Xuereb, ricordando fra l’altro quanto Benedetto ebbe a dire del fratello a Castelgandolfo, il 21 agosto 2008: “E’ sempre stato per me una guida sicura, l’ho sempre cercato per i suoi saggi consigli e sempre ammirato per i suoi buoni esempi”. Nel palazzo apostolico papa Benedetto “ci teneva tanto a creare un clima di famiglia”, tanto – ha detto Xuereb - che “mi faceva spesso delle domande personali, il lunedì mattina mi chiedeva notizie della mia squadra del cuore, quando andavo a trovare la famiglia mi invitava a portare i saluti alla mamma. “Dopo un intervento chirurgico, nel 2010, mi aiutò ad alzarmi dalla sedia perché mi vedeva in difficoltà, una volta mi aiutò lui stesso a sistemarmi il cappotto”.


E’ stata “una scelta tanto difficile quanto eroica” quella di Benedetto XVI di rinunciare al ministero petrino, ha confermato mons. Alfred Xuereb. “Sono convinto che la scelta tanto difficile quanto eroica di Benedetto XVI di rinunciare al ministero petrino non poteva non essere condivisa col fratello Georg – ha tra l’altro riferito Xuereb - con il quale c’è sempre stata da parte di papa Benedetto una splendida, singolare intesa. Le sue visite erano per me un dolce spettacolo, di un amore fraterno molto speciale. Benedetto lo prendeva sotto braccio, la accompagnava, lo aspettava volentieri al pianoforte, gli spiegava con pazienza il significato di alcuni vocaboli italiani che non capiva”.

A proposito della rinuncia di Benedetto XVI, Xuereb ha raccontato che “con raffinata delicatezza mi informò, qualche tempo prima, della sua decisione e per confortarmi ripetutamente mi ha ripetuto per ben 2 volte: lei andrà col nuovo papa”. “Grazie di cuore, amatissimo papa Benedetto, le sarò grato per sempre” ha concluso mons. Xuereb la sua testimonianza.


“Papa Benedetto ama gli animali perché ama la natura e vorrebbe che fosse rispettata, soffre a vederla deturpata e sfruttata da egoisti. Tutto questo perché il Creato è opera di Dio affidata all’uomo”.

 “Che papa Benedetto amasse tantissimo i gatti è noto a tutti, ma non tutti sanno che probabilmente non ne ha mai posseduto uno. Amava anche gli uccelli – ha raccontato Xuereb -. lo conferma la sua curiosità per un merlo bianco che nell’inverno di qualche anno fa trovavamo spesso nei giardini vaticani. Alla fine del Rosario, papa Bendetto mi chiedeva se l’avevo visto e mi ha perfino domandato di scattargli delle foto. Ma che forte questo uccello, commentò, quando vide la foto sull’Osservatore”. Xuereb ha riferito di essergli rimasto “impresso” lo “sguardo compiaciuto” del pontefice quando questi si sedeva sulla panchina davanti alla vasca dei pesciolini rossi per osservarli mangiare, e commentava: “come sono felici, stanno facendo festa”. Per Ratzinger, la raffigurazione dei santi con accanto animali, riesce a renderli “simpatici, ma anche più umani”, nel senso “più vicini all’uomo e più amabili”.


   

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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