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Cosa è per noi Benedetto XVI, cosa ci ha dato (TESTIMONIANZE)

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2014 21:19
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Città: MILANO
Età: 70
Sesso: Maschile
19/04/2013 18:23

Nel giorno anniversario dell'elezione di Benedetto XVI al soglio di Pietro, ringrazio il Signore che ci ha fatto toccare con mano, tramite quella cascata di auguri pervenutigli da tutto il mondo, che il suo ricordo e l'affetto per Lui è ancora nel cuore della chiesa.
Potevamo avere timore che fosse stato dimenticato, ma è bastata l'occasione del compleanno per fugare ogni timore; probabilmente il silenzio che sembrava calato era dovuto a un segno di rispetto per la Sua scelta di vita nascosta e ritirata... non si voleva e non si vuole tuttora disturbare il silenzio orante della Sua preghiera.
Papa francesco ha celebrato la S. Messa per Lui e ha chiesto di pregare per il suo Predecessore.
Ora che il chiasso mediatico si sta spegnendo dopo la elezione di Francesco, dopo gli osanna iniziali, cominciano le critiche: adesso c'è chi lo accusa di essere un CONSERVATORE, perchè parla della Madonna, dei Santi, della confessione, del diavolo e così si dimostra lontano dai problemi reali delle persone. Dove è andato l'entusiasmo per un Papa che avrebbe finalmente riformato la chiesa, magari sganciadola dal Vaticano II, mentre sappiamo bene che nell'omelia di quella Messa ha fatto riferimento a questo e a parlato, in sintonia con Benedetto, di "continuita" e non di rottura con la tradizione precedente...qualcuno ci sarà rimasto male.
Penso che quando dovrà far fronte a vari problemi riproponendo la dottrina tradizionale della chiesa in materia di morale ed etica, come il suo "no" ai preti sposati, al sacerdozio alle donne, ecc. anche Lui comincerà a salire il Calvario stretto alla croce di Benedetto da cui si sente sostenuto.
Riporto una breve riflessione che avevo fatto dopo la Sua elezione e che vuole essere una semplice condivisione fraterna:
"Ero certo che il Signore ci avrebbe donato un'altro grande Pontefice. Francesco è il frutto nato dall'albero della Croce e della sofferenza di Benedetto XVI (per questo Francesco e Benedetto sono inseparabili) e da questo albero, sostenuto dalla preghiera del Predecessore fattosi Pellegrino orante, e dalla nostra, trarrà linfa per portare a compimento l'opera di purificazione e di rinnovamento della Chiesa iniziata dal nostro indimenticabile Papa Emerito."
Benedetto nel discorso di congedo dai cardinali ha promesso "OBBEDIENZA INCONDIZIONATA"al suo Sucessore, prima ancora che venisse eletto; penso che un bel regalo che possiamo offrirgli, come Figli Spirituali, oltre alla preghiera, sia promettere anche noi, unendola alla Sua, OBBEDIENZA a Papa Francesco che è un atto di fede e di abbandono al Signore che ha in mano le redini della chiesa e sa come guidarla perchè è Sua.
Scusatemi se sono stato lungo e gli eventualui errori ma sono di fretta...
fr. Roberto

2013-04-19 Radio Vaticana
“Un umile lavoratore nella Vigna del Signore”: con queste parole il 19 aprile di 8 anni fa, Benedetto XVI si presentava al mondo dopo l’elezione a 264.mo Successore di Pietro. Sull’eredità spirituale del Pontificato di Joseph Ratzinger, ora Papa emerito, Alessandro Gisotti ha raccolto la riflessione di mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia:
R. – Io credo che sia quanto mai opportuno ricordare questo giorno. Anzitutto, per ringraziare il Signore per averci donato un Papa come Benedetto XVI, il quale proprio come un umile operaio della Vigna ha solcato in lungo e in largo questa vigna benedetta. Tutto il suo Pontificato è davvero segnato dall’umiltà: l’umiltà di chi non si è risparmiato nel lavoro, l’umiltà di chi ha voluto far prevalere la verità su qualsiasi altra idea, l’umiltà di chi ha dato davvero con amore la sua vita.
D. – Umiltà nel gesto della rinuncia, un’umiltà mai fine a se stessa ma – come lui ha detto – per il bene della Chiesa …
R. – Sì, esattamente! In questo senso potremmo dire che la lettura profonda di questo gesto è come racchiusa in una passione per la verità e per l’amore. In queste due dimensioni si può cogliere la profondità spirituale del gesto di Papa Benedetto: davvero non ha pensato solo a se stesso, ma ha pensato alla Chiesa, ha pensato alla indispensabilità che il Vangelo corra ancor più veloce nelle vie di un mondo che rischia di perdere il senso dell’esistenza. Ed ecco questo spiraglio aperto da Papa Benedetto e il carisma di Papa Francesco che con semplicità – direi, quella stessa di Benedetto – sta attraversando i cuori degli uomini e delle donne.
D. – Quando Papa Francesco ha incontrato Benedetto XVI a Castel Gandolfo ha detto: “Siamo fratelli!”. Ecco, sicuramente una fratellanza nell’umiltà per il bene della Chiesa…
R. – Non c’è dubbio. Debbo dire che guardando queste due figure a me tornano spontaneamente in mente anche le figure che l’hanno preceduto. Penso a Giovanni XXIII, lo stesso Papa Luciani ma anche a Giovanni Paolo II e a Paolo VI … Ecco, la storia di questi Papi si intreccia in queste due figure ultime di Pontefici. Davvero, personalmente debbo dire che dobbiamo ringraziare il Signore per averci dato Papi come questi che hanno segnato la Chiesa e il mondo.

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