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16 aprile Genetliaco dell'amato Benedetto XVI

Ultimo Aggiornamento: 15/04/2013 22:10
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20/03/2013 23:30




Alla vigilia del genetliaco il Papa festeggiato dai trentamila fedeli riuniti per l'udienza generale

Applausi e cori augurali
per gli 82 anni di Benedetto XVI


Calorosi applausi, sventolio di fazzoletti colorati e cori augurali hanno fatto eco agli speaker che nelle varie lingue annunciavano l'imminente ricorrenza dell'ottantaduesimo compleanno di Benedetto XVI. Con un giorno di anticipo, i trentamila pellegrini riuniti in piazza San Pietro, hanno così espresso mercoledì mattina, 15 aprile, i loro auguri al Pontefice.

 

Per il compleanno del 2009  del Papa





Quando il 16 aprile 1927 nacque il terzogenito di Josef Ratzinger e di Maria Paintner - Joseph, che il 19 aprile 2005 è stato eletto Papa - era il Sabato santo, come lui stesso ha poi voluto scrivere nei suoi ricordi:  «Indubbiamente, non era la domenica di Pasqua ma, appunto, il Sabato santo. Eppure, quanto più ci penso, tanto più mi pare una caratteristica della nostra esistenza umana, che ancora attende la Pasqua, non è ancora nella luce piena, ma fiduciosa si avvia verso di essa».

Di questo ha parlato Benedetto XVI durante la veglia pasquale, pregando il Signore «che il piccolo lume della candela, che Egli ha acceso in noi, la luce delicata della sua parola e del suo amore in mezzo alle confusioni di questo tempo non si spenga in noi, ma diventi sempre più grande e più luminosa». E a questa preghiera il nostro giornale - sicuro di rappresentare i suoi lettori e tantissime altre persone - aggiunge gli auguri più affettuosi al Papa per il suo compleanno:  ad multos annos, sancte pater.


 



(L'Osservatore Romano - 16 aprile 2009).....



 

frate vento... GRAZIE!!!!







A tavola con Ratzinger gourmet

Francesco Antonio Grana - aprile 2011

Anche il Papa ha il suo piatto preferito. Ratzinger, infatti, adora gli spaghetti alla carbonara.

Per un quarto di secolo l'allora cardinale ha mangiato ogni giorno "Al Passetto di Borgo", un simpatico locale a due passi dalla sua vecchia abitazione romana in piazza della Città Leonina, 1. Se lo ricorda bene il proprietario del locale, Roberto Fulvimari, classe 1934, che aprì il ristorante a Borgo Pio nel 1962 e che oggi lo gestisce insieme al figlio Antonello.
Il Papa mangia poco, non è esigente ed è un autentico buongustaio.
"Al Passetto di Borgo" ordinava spesso gli spaghetti alla carbonara, ogni tanto prendeva le scaloppine con un contorno di funghi e qualche volta si lasciava tentare dall'ottimo tiramisù della casa.

Beveva sempre e solo acqua, mai vino. Da quando è stato eletto al soglio pontificio, il 19 aprile 2005, non è più tornato nel suo ristorante preferito. Qualcuno ha ipotizzato che l'illustre cliente avesse riassaggiato, qualche mese fa, intorno a mezzanotte, nel locale chiuso al pubblico, i suoi amatissimi spaghetti alla carbonara. Ma Roberto Fulvimari è categorico: "Da Papa non è più tornato. Perché dovrei nasconderlo?".
Ratzinger, golosissimo di dolci, oltre alla cucina romana predilige i piatti della tradizione napoletana.
Sulla sua tavola la domenica di Pasqua non manca mai la pastiera.

Negli ultimi due anni gli è stata donata dal cardinale Agostino Vallini, suo Vicario generale per la Diocesi di Roma, memore dei pranzi che le suore della curia partenopea preparavano all'allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede quando era ospite dell'Arcivescovo di Napoli Michele Giordano. Testimoni oculari raccontano che l'allora cardinale si aiutava perfino con le mani per raccogliere le briciole di pastiera rimaste nel suo piatto.

Quando era nel capoluogo campano, Ratzinger a colazione mangiava un cornetto con la marmellata e anche una sfogliatella che le suore gli facevano trovare. A pranzo, invece, apprezzava moltissimo gli spaghetti con le vongole, le scaloppine o il pollo arrosto con un contorno di patate e l'immancabile mozzarella di bufala. Il tutto annaffiato da diversi bicchieri di "Fanta", che Benedetto XVI preferisce all'aranciata tradizionale.
Da Papa, Ratzinger è tornato a Napoli il 21 ottobre 2007, in una freddissima giornata autunnale con la cima del Vesuvio imbiancata di neve. Nel Seminario di Capodimonte si svolse il pranzo ufficiale con il seguito, i vescovi della Campania e i partecipanti al meeting interreligioso organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio. Come antipasto furono preparati dei fagottini di melenzane con crema di formaggio e aneto irrobustito dallo spiedino di mozzarelline aversane. Per primo stringoli con pomodorini del Vesuvio e profumi partenopei in cialda di parmigiano croccante e per secondo medaglione di vitello su rosa di patate gratinate. Per dolce una torta bavarese di ricotta e pera su croccante di noci e delizie napoletane, accompagnata da un distillato di limoni di Sorrento.

Eppure Benedetto XVI, pur amando moltissimo la cucina romana e quella napoletana, non rinuncia alle sue origini bavaresi. A Natale sulla tavola del Papa sono stati serviti i canederli, i weiss wurstel con senape dolce e i lebkuchen, i tipici biscotti speziati bavaresi.






Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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20/03/2013 23:37

AUGURI SANTO PADRE.....
Il Cardinale Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, è nato a Marktl am Inn, diocesi di Passau (Germania), il 16 aprile del 1927 (Sabato Santo), e battezzato lo stesso giorno. Il padre, Commissario di polizia, proveniva da un’antica famiglia di agricoltori della Bassa Baviera, di condizioni economiche piuttosto modeste. La madre era figlia di artigiani di Rimsting, sul lago Chiem, e prima di sposarsi aveva lavorato come cuoca in vari hotels.

La mamma e il papà di Joseph Ratzinger

Joseph Ratzinger

                            


Maria Peintner

                                      



                
Joseph Ratzinger nel 1932 a 5 anni


Il giorno della Prima Comunione nel 1935




Un giovane Ratzinger seminarista e sacerdote,
                  

Trascorse l’infanzia e l’adolescenza in Traunstein, piccola località vicina alla frontiera con l’Austria, a 30 km. da Salisburgo. In questo contesto, che egli stesso ha definito “mozartiano”, ricevette la sua formazione cristiana, umana e culturale.

Non fu facile il periodo della sua giovinezza. La fede e l’educazione della famiglia lo prepararono ad affrontare la dura esperienza di quei tempi, in cui il regime nazista manteneva un clima di forte ostilità contro la Chiesa cattolica. Il giovane Joseph vide come i nazisti colpivano il parroco prima della celebrazione della Santa Messa.

Proprio in tale complessa situazione, egli ebbe a scoprire la bellezza e la verità della fede in Cristo; un ruolo fondamentale per questo svolse l’attitudine della sua famiglia, che sempre dette chiara testimonianza di bontà e di speranza, radicata nella consapevole appartenenza alla Chiesa.

Negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale fu arruolato nei servizi ausiliari antiaerei.

Dal 1946 al 1951 studiò filosofia e teologia nella Scuola superiore di filosofia e di teologia di Frisinga e nell’università di Monaco di Baviera.

Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1951 insieme al fratello Georg




1951 Cerimonia di ordinazione sacerdotale


All'uscita dalla Chiesa dopo la cerimonia di ordinazione con Georg

 


Un anno dopo intraprese l’insegnamento nella Scuola superiore di Frisinga.

Nel 1953 divenne dottore in teologia con la tesi “Popolo e casa di Dio nella dottrina della Chiesa di Sant’Agostino”. Quattro anni dopo, sotto la direzione del noto professore di teologia fondamentale Gottlieb Söhngen, ottenne l’abilitazione all’insegnamento con una dissertazione su: “La teologia della storia di San Bonaventura”.

Dopo aver insegnato teologia dogmatica e fondamentale nella Scuola superiore di filosofia e teologia di Frisinga, proseguì la sua attività di docenza a Bonn, dal 1959 al 1963; a Münster, dal 1963 al 1966; e a Tubinga, dal 1966 al 1969. In quest’ultimo anno divenne cattedratico di dogmatica e storia del dogma all’Università di Ratisbona, dove ricoprì al tempo stesso l’incarico di vicepresidente dell’Università.



 



Dal 1962 al 1965 dette un notevole contributo al Concilio Vaticano II come “esperto”; assistette come consultore teologico del Cardinale Joseph Frings, Arcivescovo di Colonia.

Un’intensa attività scientifica lo condusse a svolgere importanti incarichi al servizio della Conferenza Episcopale Tedesca e nella Commissione Teologica Internazionale.

Nel 1972, insieme ad Hans Urs von Balthasar, Henri de Lubac ed altri grandi teologi, dette inizio alla rivista di teologia “Communio”.

Il 25 marzo del 1977 il Papa Paolo VI lo nominò Arcivescovo di Monaco e Frisinga e ricevette l’Ordinazione episcopale il 28 maggio. Fu il primo sacerdote diocesano, dopo 80 anni, ad assumere il governo pastorale della grande Arcidiocesi bavarese.

                            

Come motto episcopale scelse “collaboratore della verità”, ed egli stesso ne dette la spiegazione: “per un verso, mi sembrava che era questo il rapporto esistente tra il mio precedente compito di professore e la nuova missione. Anche se in modi diversi, quel che era e continuava a restare in gioco era seguire la verità, stare al suo servizio. E, d’altra parte, ho scelto questo motto perché nel mondo di oggi il tema della verità viene quasi totalmente sottaciuto; appare infatti come qualcosa di troppo grande per l’uomo, nonostante che tutto si sgretoli se manca la verità”.

Paolo VI lo creò Cardinale, con il titolo presbiterale di “Santa Maria Consolatrice al Tiburtino”, nel Concistoro del 27 giugno del medesimo anno.



Nel 1978, il Cardinale Ratzinger prese parte al Conclave, svoltosi dal 25 al 26 agosto, che elesse Giovanni Paolo I, il quale lo nominò suo Inviato Speciale al III Congresso mariologico internazionale celebratosi a Guayaquil, in Ecuador, dal 16 al 24 settembre. Nel mese di ottobre dello stesso anno prese parte al Conclave che elesse Giovanni Paolo II.



Fu relatore nella V Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 1980 sul tema: “Missione della famiglia cristiana nel mondo contemporaneo”, e Presidente delegato della VI Assemblea Generale Ordinaria del 1983 su “La riconciliazione e la penitenza nella missione della Chiesa”.

Giovanni Paolo II, il 25 novembre del 1981, lo nominò Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale. Il 15 febbraio del 1982 rinunciò al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga; il 5 aprile del 1993 venne elevato dal Pontefice all’Ordine dei Vescovi, e gli fu assegnata la sede suburbicaria di Velletri - Segni.

E’ stato Presidente della Commissione per la preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, che, dopo sei anni di lavoro (1986–1992), ha presentato al Santo Padre il nuovo Catechismo.


 

 



 


 



 



Giovanni Paolo II, il 6 novembre del 1998, approvò la sua elezione a Vice Decano del Collegio cardinalizio da parte dei Cardinali dell’Ordine dei Vescovi, e, il 30 novembre del 2002, quella a Decano con la contestuale assegnazione della sede suburbicaria di Ostia.

 



Fu Inviato Speciale del Papa alle celebrazioni per il XII centenario dell’erezione della Diocesi di Paderborn, in Germania, che ebbero luogo il 3 gennaio 1999.

Dal 13 novembre del 2000 era Accademico onorario della Pontificia Accademia delle Scienze.

Nella Curia Romana è stato membro del Consiglio della Segreteria di Stato per i Rapporti con gli Stati; delle Congregazioni per le Chiese Orientali, per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, per i Vescovi, per l’Evangelizzazione dei Popoli, per l’Educazione Cattolica, per il Clero e delle Cause dei Santi; dei Consigli Pontifici per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e della Cultura; del Tribunale Supremo della Segnatura Apostolica; e delle Commissioni Pontificie per l’America Latina, dell’“Ecclesia Dei”, per l’Interpretazione autentica del Codice di Diritto Canonico e per la Revisione del Codice di Diritto Canonico Orientale.



Tra le sue numerose pubblicazioni, occupa un posto particolare il libro: “Introduzione al Cristianesimo”, silloge di lezioni universitarie pubblicate nel 1968 sulla professione della fede apostolica; “Dogma e predicazione” (1973), antologia di saggi, omelie e riflessioni dedicate alla pastorale.

Ebbe grande eco il discorso che tenne davanti all’Accademia bavarese sul tema “Perché sono ancora nella Chiesa” nel quale, con la solita sua chiarezza, affermò: “Solo nella Chiesa è possibile essere cristiano e non ai margini della Chiesa”.

Continuò ad essere abbondante la serie delle sue pubblicazioni nel corso degli anni, costituendo un punto di riferimento per tante persone, specialmente per quanti volevano approfondire lo studio della teologia. Nel 1985 pubblicò il libro-intervista: “Rapporto sulla fede” e, nel 1996, “Il sale della terra”. Ugualmente, in occasione del suo 70° genetliaco, venne edito il libro: “Alla scuola della verità”, in cui vari autori illustrano diversi aspetti della sua personalità e della sua opera.

Numerosi sono i dottorati “honoris causa” che egli ha ricevuto: dal College of St. Thomas in St. Paul (Minnesota, USA) nel 1984; dall’Università cattolica di Lima nel 1986; dall’Università cattolica di Eichstätt nel 1987; dall’Università cattolica di Lublino nel 1988; dall’Università di Navarra (Pamplona, Spagna) nel 1998; dalla Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) nel 1999; dalla Facoltà di teologia dell’Università di Breslavia (Polonia) nel 2000.

http://www.vatican.va/holy_father/benedict...ography_it.html

 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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20/03/2013 23:43

Con un intervista e un libro anche don Georg difende Benedetto XVI apr 14, 2010


nuovomodello2.jpg

Non è senza fatica che il Vaticano cerca di rispondere alle accuse di insabbiamento che diversi media rivolgono al Papa per i casi di abusi su minori che coinvolgono preti. Ieri a provocare ulteriori polemiche soprattutto nel mondo gay è stata un’uscita del cardinale Tarcisio Bertone che dal Cile ha detto che “per molti sociologi e psichiatri c’è una relazione tra omosessualità e pedofilia”. Un tema scivoloso tanto che già il Papa, volando verso gli Stati Uniti il 15 aprile del 2008 e rispondendo a una domanda sulla pedofilia nel clero, l’aveva eluso: “Non voglio parlare dell’omosessualità. Questo è un altro discorso”, aveva detto. Non è facile difendere il Papa per il Vaticano. Ogni giorno c’è il rischio di nuove polemiche. Ieri, però, in sua difesa si è registrato un intervento importante. Per la prima volta in modo ufficiale, è sceso in campo il suo segretario particolare, il tedesco monsignor Georg Gänswein.

L’ha fatto in due modi. Con una lunga intervista concessa a Bild, il giornale tedesco schierato quotidianamente in difesa del Papa. E con l’uscita di un libro promosso ancora da Bild insieme alla Libreria Editrice Vaticana sul quale è proprio Gänswein a curare la pubblicazione di oltre 200 immagini inerenti i primi cinque anni di pontificato di Ratzinger: “Benedetto XVI Urbi et Orbi” è il titolo del volume. Gänswein è un segretario riservato, meno influente nell’esercizio del potere della chiesa di quanto non fosse il segretario di Karol Wojtyla, monsignor Stanislaw Dziwisz. Ma oggi il fuoco delle polemiche contro il Papa è elevato ed è anche per questo motivo che Gänswein ha accettato di farsi intervistare e di curare il libro.

A Bild Gänswein ha detto una cosa chiara: “Nessuno ha mai condannato con tanta forza gli abusi come il Santo Padre e la chiesa cattolica”. Secondo Gänswein fa bene il Papa a rispondere col silenzio alle molteplici accuse: “Le critiche costruttive – ha detto – sono sempre giuste. Ma non credo che in questo caso le critiche abbiano avuto questo scopo”. Anche perché è “inutile e insensato” che il Papa commenti “personalmente” ogni caso di abusi sessuali, poiché questo rientra nelle responsabilità dei vescovi.

Il libro curato da Gänswein è importante perché svela il vero volto del Papa tedesco. A leggere le didascalie delle foto è un’immagine di Ratzinger diversa da quella che più media dipingono oggi. Nessuno come Gänswein conosce i segreti del pontificato ratzingeriano. Un pontificato, scrive Gänswein, con caratteristiche precise: “Il suo messaggio è tanto semplice quanto profondo. La fede non è un problema da risolvere, è un dono che va scoperto nuovamente. La fede dona gioia e pienezza. La fede ha un volto umano: Gesù Cristo. E anche se tutte le telecamere sono puntate sul Papa, non si tratta di lui. Il Santo Padre non mette al centro se stesso, non annuncia se stesso, ma Gesù Cristo”.

Don Georg scorre i cinque anni di pontificato senza eludere nulla. Non tace, ad esempio, delle polemiche che nel viaggio in Germania suscitò la lectio tenuta a Ratisbona: “Un passo del discorso sul profeta Maometto estrapolato dal contesto – scrive – in seguito causerà reazioni dure”. Così circa la campagna mediatica che prese avvio dalle frasi sull’Aids dette dal Papa nell’aereo che lo portava in Camerun: Georg risponde riportando integralmente il ragionamento di Ratzinger così come era stato espresso nella conversazione con i giornalisti durante il volo. E commenta: “Al Papa sta a cuore che oggi, più che in passato, gli africani abbiano la possibilità di disporre del loro destino”.

Pubblicato sul Foglio mercoledì 14 aprile 2010


AUGURI BEATISSIMO PADRE! NON TI DIMENTICHIAMO E NELLA PREGHIERA SIAMO CON TE!





Fraternamente CaterinaLD

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(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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20/03/2013 23:47

Mons. Georg Ratzinger ripercorre la sua vita accanto al fratello minore, ora Papa Benedetto XVI. Il commento di Salvatore Izzo

Maria, Georg e Joseph Ratzinger
PAPA: IL FRATELLO, DA BIMBI FACEVAMO IL GIOCO DEL PARROCO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 feb.

"Eravamo i due maschi e abbiamo giocato molto insieme e fatto tante cose insieme: costruivamo insieme il presepe, e poi tra i giochi piu' frequenti c'erano giochi spirituali, noi lo chiamiamo il 'gioco del parroco' e lo facevamo noi due, nostra sorella non partecipava".
 
Lo racconta mons. Georg Ratzinger, fratello maggiore di Benedetto XVI, che in un'intervista al mensile statunitense "Inside the Vatican" ricostruisce i suoi rapporti con il futuro Pontefice.

"Uno alla volta, a turno - ricorda - eravamo il ministrante o il chierichetto. Si celebrava la messa e avevamo delle casule fatte dalla sarta della mamma proprio per noi".



Poi il seminario, e la passione per la liturgia, la musica, lo studio. "E' stato - spiega mons. Ratzinger - uno sviluppo continuo. Fin da piccoli abbiamo vissuto con un amore per la liturgia e questo e' proseguito via via nel seminario.

Dopo la prima messa - ricostruisce il sacerdote 87enne - per tre anni siamo stati separati perche' nel 1947 Joseph e' andato a Monaco e nel 1950 ci siamo ritrovati a Frisinga. Dopo l’ordinazione dal novembre del 1951 ad ottobre 1952 a Monaco stavamo in parrocchie confinanti divise da un parco : io avevo la chiesa di San Ludwig e Joseph al Preziossismo Sangue".

Gia' allora, mio fratello, rivela mons. Georg, "era il riferimento per tutti noi, ed ha accettato di diventare professore a Bonn anche in vista della utilita' della famiglia. Nel 1955 i nostri genitori si sono trasferiti da lui a Frisinga e nel 1956 si e' aggiunta anche nostra sorella Maria, e cosi' quando io ero libero ho sempre raggiunto la famiglia a Frisinga. Poi alla fine ci siamo ritrovati a Ratisbona, io a dirigere i Domspatzen e mio fratello all'universita'. E' stato un periodo molto bello ed intenso, noi tre fratelli eravamo riuniti. Certo con la nomina e il trasferimento a Monaco, ma la distanza non era tanta, era piuttosto la mancanza di tempo che ci teneva lontani perche' Joseph era impegnato come vescovo e cardinale. Infine il trasferimento a Roma e' stato un po' come una perdita anche perche' sapevo che era una grande responsabilita' per mio fratello e sapevo che avremmo avuto pochi contatti.

Tre volte l’anno io andavo a Roma, soprattutto l'estate, e a Natale Joseph e Maria venivano da me, nella casa a Pentling: Maria completava il trio. Da quando non c'e' non c'e' piu' questo trio. Naturalmente la sua presenza richiamava anche la presenza dei nostri genitori. Anche se mancavano lei e' sempre stata la persona che ci faceva pensare a loro".

"Durante il Conclave - confida ancora mons. Georg - non ho mai pensato che mio fratello potesse diventare Papa: ero convinto che non fosse possibile perche' era troppo anziano ormai. Mi ricordavo di papa Giovanni XXIII ma Papa Pio XII non aveva fatto piu' cardinali, e quindi c’era anche una scelta ristretta, ma nel 2005 non era piu' cosi'. Poi quando e' arrivata la notizia la primissima reazione è stata di tristezza, perche' ero consapevole del fatto che come Papa sarebbe stato trasportato fuori dalla sua vita privata e personale. Non sapevo che si puo' mantenere un rapporto molto personale con il Papa e incontralo come faccio adesso, con tutti i privilegi che ho ricevuto per arrivare e ripartire".

"E' sempre un momento molto festoso e solenne - assicura - quando si scende dall'aereo: un'auto della polizia viene a prendermi sotto la stiva e io penso agli altri viaggiatori con le vligie, costretti a cercare i mezzi pubblici. E in Vaticano c'e' sempre un'accoglienza gioiosa da parte delle memores, i segretari, suor Christine, che rendono l’accoglienza molto bella. Poi vado a visitare mio fratello nella sua stanza. Quello e' il nostro primo incontro, ed per me e' tornare a casa, quando ci raccontiamo le ultime novita'.

La casa e' l'incontro con mio fratello dovunque sia.

E sento che qui la famiglia del Papa e' diventata anche la mia famiglia. Si parla di Regensburg, dei vicini, delle persone che conosce da tempo, dei compagni di studio". I fratelli parlano anche dei gatti che sono rimasti nella casa in Germania (mentre nel Palazzo Apostolico non ce ne sono).
Tornato a Regensburg, poi, "ogni mattina - conclude infine mons. Ratzinger - il mio pensiero per lui e' che possa avere la salute e la forza, di cui ha bisogno per compiere la sua missione".
Fraternamente CaterinaLD

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20/03/2013 23:57

[SM=g1740733] [SM=g1740738] Dolcissimo video per salutare il nostro amato Benedetto....
un grazie al Blog di Raffaella per il link



[SM=g1740734]


[SM=g1740757]

[SM=g1740738]

e qui....mentre era in America, leggendo i saluti si dimentica di leggere la pagina spagnola e ringrazia per la partecipazione al suo 82 compleanno...




[SM=g1740717] [SM=g1740734]





I NOSTRI AUGURI DI BUON COMPLEANNO SANTO PADRE nel 2011 [SM=g1740738]

Un modo moderno, apprezzabile, per rivolgere gli AUGURI SPECIALI al Santo Padre Benedetto XVI....attraverso una musica giovanile che nel testo CHIEDE L'AIUTO DI QUALCUNO CHE CI AIUTI, CHE CI PORTI SULLA STRADA GIUSTA
...


Lodiamo la Divina Provvidenza per l'Istituzione del Primato Petrino e per il dono del Sommo Pontefice

it.gloria.tv/?media=146054





[SM=g1740717]


[SM=g27998]

[Modificato da Caterina63 14/04/2013 00:26]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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10/04/2013 19:25

[SM=g27998]



I nostri Auguri per il 16 aprile 2013..... 86 anni al servizio della Chiesa e di ogni Uomo, grazie Benedetto!

qui il video da youtube:
www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=PFYvTJDgj6g

qui il video da GloriaTV:
www.gloria.tv/?media=427189




[SM=g27998]

[SM=g27998] [SM=g27998] [SM=g27998]



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15/04/2013 14:03

Genetliaco di Benedetto XVI

15.04.2013 13:10

 

Per il Genetliaco di Benedetto XVI pubblichiamo, ringraziando, quaesta nota che ci è pervenuta come preghiera e come affetto, voti augurali ad un grande Pontefice del nostro martoriato tempo.

Genetliaco Benedetto XVI

 

In quel Sabato Santo

del 1927, il 16 aprile

intonava il suo canto.

*

Dalla Baviera, la Provvidenza

che tutto muoveva,

il suo sacerdozio e ministero promuoveva.

*

Raggiunse Roma

come l'orso di san Corbiniano,

lavorando per sempre all'ombra del colonnato berniniano.

*

Habemus Papam! riecheggiò nel mondo

quel 19 aprile del 2005:

Difensore della Fede, ma lo trattarono da immondo.

*

Nella sobrietà e nel silenzio del suo Pontificato

non esitò di farsi carico della croce,

sulla quale il mondo l'ha inchiodato.

*

Causa dimissionaria fu quel "morire a se stesso",

non s'è invecchiato per i suoi 86 anni,

con Cristo sul Monte affronta gli stessi tiranni.

*

Un grande Dottore è dato alla Chiesa,

troppo ci vuole al mondo per capire:

Cooperatore Veritatis, la fede degli uomini continua a nutrire.

*

Signore Gesù: se egli piange o si rallegra, ancora spera e si offre vittima di carità

 per il Tuo gregge, noi vogliamo continuare ad essere con lui;

desideriamo anzi che la voce delle anime nostre si confonda con la sua.

Deh! per pietà fa' Tu, o Signore, che nessuno di noi sia lontano dalla sua mente e dal suo cuore nell'ora in cui egli prega e offre a te il Sacrificio del Tuo benedetto Figliuolo.

E nel momento in cui il nostro veneratissimo Benedetto XVI, tenendo tra le sue mani

il Corpo stesso di Gesù Cristo, dirà al popolo sul Calice di benedizioni queste parole: «La pace del Signore sia sempre con voi», Tu fa', o Signore, che la pace Tua dolcissima discenda con una efficacia nuova e visibile

nel cuore nostro ed in tutte le nazioni.

E quando sgrana fra le mani la dolce Corona del Rosario, fà Tu,

o Madre di Dio dolcissima, che le sue e le nostre Ave Maria si fondano

in un unico coro  che salga a Te, e dal Tuo Cuore materno

si diffondano le grazie scaturite dal suo sacrificio

unito a quello del Tuo amatissimo Figlio e Signore Nostro, Gesù Cristo.

Amen.

 

***


Maggiori informazioni http://anticlericali-cattolici.webnode.it/news/genetliaco-di-benedetto-xvi/

[SM=g27998]


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15/04/2013 22:10

[SM=g27998] video segnalato da paparatzifan [SM=g28002]

Happy birthday (here in English): youtu.be/hg6W8czw7to

Feliz cumpleaños - Recordando cada cumpleaños del pontificado.




[SM=g27998]


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