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Un ulteriore aspetto nella teologia del culto del Catechismo, sul quale vorrei richiamare l'attenzione, è costituito dalla accentuazione della dimensione pneumatologica della liturgia, e proprio la pneumatologia - la dottrina sullo Spirito Santo - è un tema, sul quale si dovrebbe leggere il Catechismo in modo trasversale, per conoscere la sua particolare fisionomia. Fondamentale è la sezione sullo Spirito Santo nel quadro dell'interpretazione della Confessione di fede (683-747).
Il libro sottolinea innanzitutto l'intreccio profondo di cristologia e pneumatologia, che già appare visibile ad esempio nel nome Messia - Cristo - l'unto; infatti l'"unzione" significa nella tradizione patristica l'essere penetrato da parte di Cristo dallo Spirito Santo, l'"unguento" vivo. Particolarmente importante ed utile trovo la sezione sui simboli dello Spirito Santo (694-701), ove si manifesta anche un aspetto tipico del Catechismo: la sua attenzione alle immagini ed ai simboli. Non si riflette solo a partire da concetti astratti, ma si mettono in primo piano proprio i simboli, che ci offrono una visione interiore, mostrano la trasparenza del cosmo per il mistero di Dio e nello stesso tempo aprono il rapporto con il mondo delle religioni. Con l'accento sull'immagine ed il simbolo siamo quindi già nuovamente nell'ambito della teologia liturgica, poiché di fatto la celebrazione liturgica vive essenzialmente del simbolo.

Il tema dello Spirito Santo ritorna poi nella dottrina sulla Chiesa (797-810) - qui come aspetto di una visione essenzialmente trinitaria della Chiesa. E poi la troviamo nuovamente ampiamente nella parte sui sacramenti (1091-112), anche qui come parte di una impostazione trinitaria della liturgia. La visione pneumatologica della liturgia aiuta ancora una volta a comprendere correttamente la Scrittura - opera dello Spirito Santo - : nell'anno liturgico la Chiesa percorre tutta quanta la storia della salvezza e sperimenta - leggendo la Scrittura in modo spirituale, cioè a partire dall'autore che l'ha ispirata e la ispira, lo Spirito Santo - l'oggi di questa storia.

A partire di qui - dall'origine di tutta quanta la Scrittura da un unico Spirito - diviene comprensibile anche l'unità interiore di Antico e Nuovo Testamento; questo è per il Catechismo anche il punto, per mostrare le profonde connessioni fra liturgia giudaica e cristiana (1096). Fra parentesi si può osservare al riguardo che proprio anche il tema Chiesa ed Israele è un tema trasversale, che attraversa tutta quanta l'opera e non può essere giudicato a partire da un singolo passo. Che la forte accentuazione della pneumatologia del Catechismo avvicini anche alle Chiese d'Oriente, non ha evidentemente bisogno di essere rilevato.

Infine il Catechismo ha dedicato la doverosa attenzione anche al tema culto e cultura.

Di inculturazione in realtà ha senso parlare solo se la dimensione della cultura è essenziale al culto come tale. Ed a sua volta un incontro interculturale può essere qualcosa di più che una esteriorità artificiosamente sovrapposta, solo se nelle forme rituali sviluppate del culto cristiano è precontenuto un interno legame con altri culti e forme culturali. Il Catechismo pertanto ha chiaramente messo in luce la dimensione cosmica della liturgia cristiana, che è essenziale per la scelta e la spiegazione dei suoi simboli. Al riguardo si dice: "Le grandi religioni dell'umanità testimoniano, spesso in modo impressionante, tale senso cosmico e simbolico dei riti religiosi. La Liturgia della Chiesa presuppone, integra e santifica elementi della creazione e della cultura umana conferendo loro la dignità di segni della grazia, della nuova creazione in Gesù Cristo" (1149).

Purtroppo in alcuni settori della Chiesa la riforma liturgica è stata concepita in modo unilateralmente intellettualistico - come forma di ammaestramento religioso - ed inoltre è stata spesso in modo preoccupante culturalmente impoverita, sia nell'ambito delle immagini come della musica e della configurazione dello spazio liturgico e della celebrazione. Con un'interpretazione orientata unilateralmente sulla comunità, che intendeva guardare solo alle esigenze dei presenti, il grande respiro cosmico della liturgia e così la sua ampiezza e dinamica sono stati in diversi modi ridotti in modo preoccupante. Contro tali deviazioni il Catechismo offre gli strumenti necessari, che proprio la nuova generazione attende.



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)