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Le Catechesi di Benedetto XVI sui Santi

Ultimo Aggiornamento: 25/06/2013 15:34
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Sesso: Femminile
25/06/2013 15:34

29 giugno Benedetto XVI ci ricorda la Festa dei Santi Pietro e Paolo e 63° Anniversario del Sacerdozio dell'amato J.Ratzinger [SM=g27998]

La Festa dei Santi Pietro e Paolo è molto sentita nella Chiesa in una Tradizione ininterrotta e che ha spesso unito i due polmoni dell'Occidente e dell'Oriente, come rammentava Giovanni Paolo II.

Qui vi offriamo la raccolta di due Angelus di Benedetto XVI che ben spiega e riepiloga il contenuto teologico di questa solennità anche in occasione del sessantesimo di sacerdozio ricordato il 29 giugno 2011.
Con l'occasione siamo sempre uniti nella Preghiera con l'amato Benedetto XVI, ricordandolo e ringraziandolo per il suo prezioso magistero.
www.gloria.tv/?media=464225



ANGELUS

Piazza San Pietro
Martedì, 29 giugno 2010

Cari fratelli e sorelle,


quest’oggi la Chiesa di Roma festeggia le sue sante radici, celebrando gli Apostoli Pietro e Paolo, le cui reliquie sono custodite nelle due Basiliche ad essi dedicate e che ornano l’intera Città cara ai cristiani residenti e pellegrini. La solennità è iniziata ieri sera con la preghiera dei Primi Vespri nella Basilica Ostiense. La liturgia del giorno ripropone la professione di fede di Pietro nei confronti di Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16). Non è una dichiarazione frutto di ragionamento, ma una rivelazione del Padre all’umile pescatore di Galilea, come conferma Gesù stesso dicendo: «né carne né sangue te lo hanno rivelato» (Mt 16,17). Simon Pietro è talmente vicino al Signore da diventare egli stesso una roccia di fede e d’amore su cui Gesù ha edificato la sua Chiesa e «l’ha resa – come osserva san Giovanni Crisostomo - più forte del cielo stesso» (Hom. in Matthæum 54, 2: PG 58,535). Infatti, il Signore conclude dicendo: «tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra saràsciolto nei cieli» (Mt 16,19).

San Paolo – di cui abbiamo recentemente celebrato il bimillenario della nascita – con la Grazia divina ha diffuso il Vangelo, seminando la Parola di verità e di salvezza in mezzo ai popoli pagani. I due Santi Patroni di Roma, pur avendo ricevuto da Dio carismi diversi e missioni diverse da compiere, sono entrambi fondamenta della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, «permanentemente aperta alla dinamica missionaria ed ecumenica, perché inviata al mondo ad annunziare e testimoniare, attualizzare ed espandere il mistero di comunione che la costituisce» (Congregazione per la Dottrina della Fede, Communionis notio, 28 maggio 1992, n. 4: AAS 85 [1993], 840). Per questo, durante la santa Messa di questa mattina nella Basilica Vaticana, ho consegnato a trentotto Arcivescovi Metropoliti il Pallio, che simboleggia sia la comunione con il Vescovo di Roma, sia la missione di pascere con amore l’unico gregge di Cristo. In questa solenne ricorrenza, desidero anche ringraziare di cuore la Delegazione del Patriarcato Ecumenico, a testimonianza del vincolo spirituale tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli.

L’esempio degli Apostoli Pietro e Paolo illumini le menti e accenda nei cuori dei credenti il santo desiderio di compiere la volontà di Dio, affinché la Chiesa pellegrina sulla terra sia sempre fedele al suo Signore. Rivolgiamoci con fiducia alla Vergine Maria, Regina degli Apostoli, che dal Cielo guida e sostiene il cammino del Popolo di Dio.

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ANGELUS

Piazza San Pietro
Mercoledì, 29 giugno 2011


Cari fratelli e sorelle!


Scusate il lungo ritardo. La Messa in onore dei Santi Pietro e Paolo è stata lunga e bella. E abbiamo pensato anche a quel bell’inno della Chiesa di Roma che comincia: “O Roma felix!”. Oggi nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, Patroni di questa Città, cantiamo così: “Felice Roma, perché fosti imporporata dal prezioso sangue di così grandi Principi. Non per tua lode, ma per i loro meriti ogni bellezza superi!”. Come cantano gli inni della tradizione orientale, i due grandi Apostoli sono le “ali” della conoscenza di Dio, che hanno percorso la terra sino ai suoi confini e si sono innalzate al cielo; essi sono anche le “mani” del Vangelo della grazia, i “piedi” della verità dell’annuncio, i “fiumi” della sapienza, le “braccia” della croce (cfr MHN, t. 5, 1899, p. 385). La testimonianza di amore e di fedeltà dei Santi Pietro e Paolo illumina i Pastori della Chiesa, per condurre gli uomini alla verità, formandoli alla fede in Cristo. San Pietro, in particolare, rappresenta l’unità del collegio apostolico. Per tale motivo, durante la liturgia celebrata questa mattina nella Basilica Vaticana, ho imposto a 41 Arcivescovi Metropoliti il pallio, che manifesta la comunione con il Vescovo di Roma nella missione di guidare il popolo di Dio alla salvezza. Scrive sant’Ireneo, Vescovo di Lione, che alla Chiesa di Roma “propter potentiorem principalitatem [per la sua peculiare principalità] deve convergere ogni altra Chiesa, cioè i fedeli che sono dovunque, perché in essa è stata sempre custodita la tradizione che viene dagli Apostoli” (Adversus haereses, III,3,2); così nel II secolo.

È la fede professata da Pietro a costituire il fondamento della Chiesa: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” – si legge nel Vangelo di Matteo (16,16). Il primato di Pietro è predilezione divina, come lo è anche la vocazione sacerdotale: “Né la carne né il sangue te lo hanno rivelato – dice Gesù – ma il Padre mio che è nei cieli” (Mt 16,17). Così accade a chi decide di rispondere alla chiamata di Dio con la totalità della propria vita. Lo ricordo volentieri in questo giorno, nel quale si compie per me il sessantesimo anniversario di Ordinazione sacerdotale. Grazie per la vostra presenza, per le vostre preghiere! Sono grato a voi, sono grato soprattutto al Signore per la sua chiamata e per il ministero affidatomi, e ringrazio coloro che, in questa circostanza, mi hanno manifestato la loro vicinanza e sostengono la mia missione con la preghiera, che da ogni comunità ecclesiale sale incessantemente a Dio (cfr At 12,5), traducendosi in adorazione a Cristo Eucaristia per accrescere la forza e la libertà di annunciare il Vangelo.

In questo clima, sono lieto di salutare cordialmente la Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, presente oggi a Roma, secondo la significativa consuetudine, per venerare i Santi Pietro e Paolo e condividere con me l’auspicio dell’unità dei cristiani voluta dal Signore. Invochiamo con fiducia la Vergine Maria, Regina degli Apostoli, affinché ogni battezzato diventi sempre più una “pietra viva” che costruisce il Regno di Dio.





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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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