È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Regina Coeli 2005 - Angelus 2005

Ultimo Aggiornamento: 18/04/2013 14:25
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 826
Sesso: Femminile
18/04/2013 14:11

http://d3.yimg.com/sr/img/1/009becd8-cc2f-3208-87ba-b00fd1bdb70f


BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 2 ottobre 2005

Angelus, 2 ottobre 2005
[Croato, Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

 

Cari fratelli e sorelle!

Si è da poco conclusa, nella Basilica di San Pietro, la Celebrazione eucaristica con cui abbiamo inaugurato l’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. I Padri sinodali, provenienti da ogni parte del mondo, con esperti e altri delegati vivranno nelle prossime tre settimane, insieme con il Successore di Pietro, un tempo privilegiato di preghiera, riflettendo sul tema "Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa". Perché questo tema? Non è forse un argomento scontato, pienamente acquisito? In realtà, la dottrina cattolica sull’Eucaristia, definita autorevolmente dal Concilio di Trento, domanda di essere recepita, vissuta e trasmessa dalla Comunità ecclesiale in modo sempre nuovo e adeguato ai tempi. L’Eucaristia potrebbe essere considerata anche come una "lente" attraverso la quale verificare continuamente il volto e il cammino della Chiesa, che Cristo ha fondato perché ogni uomo possa conoscere l’amore di Dio e trovare in esso pienezza di vita. Per questo l’amato Papa Giovanni Paolo II ha voluto dedicare all’Eucaristia un intero anno, che si chiuderà proprio con la fine dell’Assemblea sinodale il 23 ottobre prossimo, domenica in cui si celebrerà la Giornata Missionaria Mondiale.

Tale coincidenza ci aiuta a contemplare il mistero eucaristico nella prospettiva missionaria. L’Eucaristia, in effetti, è il centro propulsore dell’intera azione evangelizzatrice della Chiesa, un po’ come il cuore lo è nel corpo umano. Le comunità cristiane senza la celebrazione eucaristica, in cui si alimentano alla duplice mensa della Parola e del Corpo di Cristo, perderebbero la loro autentica natura: solo in quanto "eucaristiche" esse possono trasmettere agli uomini Cristo, e non solamente idee o valori pur nobili e importanti. L’Eucaristia ha plasmato insigni apostoli missionari, in ogni stato di vita: vescovi, sacerdoti, religiosi, laici; santi di vita attiva e contemplativa. Pensiamo, da una parte, a san Francesco Saverio, che l’amore di Cristo spinse fino all’estremo Oriente per annunciare il Vangelo; dall’altra, a santa Teresa di Lisieux, giovane carmelitana, di cui abbiamo fatto memoria proprio ieri. Essa visse nella clausura il suo ardente spirito apostolico, meritando di essere proclamata insieme con san Francesco Saverio patrona dell’attività missionaria della Chiesa.

Invochiamo la loro protezione sui lavori sinodali come pure quella degli Angeli custodi, che oggi ricordiamo. Preghiamo con fiducia soprattutto la Beata Vergine Maria, che il prossimo 7 ottobre venereremo con il titolo di Madonna del Rosario. Il mese di ottobre è dedicato al santo Rosario, singolare preghiera contemplativa con la quale, guidati dalla celeste Madre del Signore, fissiamo lo sguardo sul volto del Redentore, per essere conformati al suo mistero di gioia, di luce, di dolore e di gloria. Questa antica preghiera sta conoscendo una provvidenziale rifioritura, grazie anche all’esempio e all’insegnamento dell’amato Papa Giovanni Paolo II. Vi invito a rileggere la sua Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae e a metterne in pratica le indicazioni a livello personale, familiare e comunitario. A Maria affidiamo i lavori del Sinodo: sia Lei a condurre la Chiesa intera ad una consapevolezza sempre più chiara della propria missione a servizio del Redentore realmente presente nel sacramento dell’Eucaristia.

Buona domenica e buona settimana a tutti voi! Grazie!


Dopo l'Angelus:

Saluto ora i pellegrini di lingua italiana, in particolare i giovani di Roma che, da questa sera, daranno vita nel centro storico della città alla seconda edizione della Missione popolare dei "giovani ai giovani" significativamente intitolata "Gesù al centro" e che terminerà sabato prossimo con una solenne processione eucaristica da Piazza del Popolo a Piazza Navona. Ai giovani missionari e a quanti a vario titolo prenderanno parte alla Missione assicuro il mio ricordo nella preghiera. Saluto, inoltre, i fedeli di Besana Brianza, Seregno, Monte San Giusto, Sambiase di Lamezia Terme e i partecipanti al Congresso dei Laici Giuseppini, venuti a farmi visita. Saluto poi coloro che prendono parte a "La Festa dello Sportivo – Spirito, Amicizia, Preghiera", che si svolge a Roma, presso il Pontificio Oratorio di San Paolo e al Laghetto dell’Eur.

[SM=g27998]

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 9 ottobre 2005

Angelus, 9 ottobre 2005
[Croato, Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

 

Cari fratelli e sorelle!

Questa mattina, nella Basilica di San Pietro, ha avuto luogo la beatificazione di Clemens August von Galen, Vescovo di Münster, Cardinale, intrepido oppositore del regime nazista. Ordinato sacerdote nel 1904, egli svolse a lungo il ministero in una parrocchia di Berlino e nel 1933 divenne Vescovo di Münster. In nome di Dio, denunciò l’ideologia neopagana del nazionalsocialismo, difendendo la libertà della Chiesa e i diritti umani gravemente violati, proteggendo gli ebrei e le persone più deboli, che il regime considerava rifiuti da eliminare. Sono note le tre celebri prediche che quell’intrepido Pastore pronunciò nel 1941. Il Papa Pio XII lo creò Cardinale nel febbraio 1946 e, appena un mese dopo, egli morì, circondato dalla venerazione dei fedeli, che riconobbero in lui un modello di coraggio cristiano. Proprio questo è il messaggio sempre attuale del beato von Galen: la fede non si riduce a sentimento privato, magari da nascondere quando diventa scomoda, ma implica la coerenza e la testimonianza anche in ambito pubblico in favore dell’uomo, della giustizia, della verità. Esprimo vive felicitazioni alla Comunità diocesana di Münster ed alla Chiesa in Germania, invocando su tutti, per intercessione del nuovo Beato, abbondanti grazie del Signore.

In questi giorni, come sapete, si sta svolgendo in Vaticano l’Assemblea del Sinodo dei Vescovi per approfondire il tema dell’Eucaristia nell’oggi della vita e della missione della Chiesa. Ho presieduto le riunioni della prima settimana e anche nelle due che verranno il Sinodo costituirà il mio principale impegno. Per il Sinodo vi chiedo di continuare a pregare, affinché possa portare i frutti sperati. In particolare, in questo mese di ottobre, nel quale ogni comunità ecclesiale è chiamata a rinnovare il proprio impegno missionario, invito a riprendere quanto il Papa Giovanni Paolo II ha scritto nella quarta parte della Lettera apostolica Mane nobiscum Domine, a proposito dell’Eucaristia come "principio e progetto di missione" (nn. 24-28): "L’incontro con Cristo, continuamente approfondito nell’intimità eucaristica, suscita nella Chiesa e in ciascun cristiano l’urgenza di testimoniare e di evangelizzare" (ivi, 24). Lo sottolinea il congedo alla fine della Messa: "Ite, missa est", che richiama la "missio", il compito per chi ha partecipato alla celebrazione di portare a tutti la Buona Notizia ricevuta e di animare con essa la società.

Affidiamo questa intenzione all’intercessione di Maria Santissima e di san Daniele Comboni, che domani verrà ricordato nella liturgia. Egli, che è stato insigne evangelizzatore e protettore del continente africano, aiuti la Chiesa del nostro tempo a rispondere con fede e con coraggio al mandato del Signore Risorto, che la invia ad annunciare a tutti i popoli l’amore di Dio.


Dopo l'Angelus

Traduzione italiana delle parole pronunciate dal Santo Padre in inglese:

Con grande tristezza ho appreso del terremoto di ieri in Asia del Sud che ha causato danni tanto ingenti e la perdita di vite umane in Pakistan, India e Afghanistan. Affido all'amorevole misericordia di Dio coloro che sono morti e estendo la mia più profonda simpatia alle migliaia di persone rimaste ferite o private dei loro cari. Prego affinché la comunità internazionale sia sollecita e generosa nel reagire al disastro e chiedo al Signore di concedere coraggio e forza a quanti sono impegnati nei soccorsi e nell'opera di ricostruzione.

Saluto i pellegrini di lingua italiana, in particolare gli insegnanti di religione cattolica provenienti da tutta Italia, che hanno tenuto in questi giorni il loro primo incontro nazionale. Cari amici, il vostro impegno nella scuola è un prezioso contributo alla formazione delle nuove generazioni e alla loro maturazione nella conoscenza della tradizione e della cultura cattolica, nella consapevolezza delle responsabilità personali e nell’adesione ai valori della convivenza civile. Per questo vi ricordo nella preghiera e vi auguro buon lavoro.

Sono lieto di accogliere i "Ragazzi per l’Unità", del Movimento dei Focolari, che oggi danno vita qui a Roma e in molte città del mondo a una staffetta sportiva per l’unità e la pace. Cari ragazzi e ragazze, rimanete sempre uniti a Gesù e sarete costruttori di vera fraternità. Saluto inoltre i fedeli di Villastrada e Cavallara, di Pianello Vallesina e di Liscate, come pure il Collegium Tarsicii Martyris di Venezia e gli aderenti alla Federazione Italiana Rettificatori e Ricostruttori di Motori.

Desidero infine inviare un cordiale saluto all’Associazione "Camminando per mano" e ai Padri Francescani della Provincia dell’Emilia Romagna, che hanno realizzato un Centro di servizi per le persone anziane a Pavullo nel Frignano (Diocesi di Modena). A tutti voi, cari pellegrini, l’augurio di una buona domenica.
 
[SM=g27998]


ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 16 ottobre 2005

Angelus, 16 ottobre 2005
[Croato, Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

 

Cari fratelli e sorelle!

Ventisette anni or sono, proprio come oggi, il Signore chiamò il Cardinale Karol Wojtyła, Arcivescovo di Cracovia, a succedere a Giovanni Paolo I, morto a poco più di un mese dalla sua elezione. Con Giovanni Paolo II iniziò uno dei pontificati più lunghi della storia della Chiesa, durante il quale un Papa "venuto da un Paese lontano" fu riconosciuto quale autorità morale anche da tanti non cristiani e non credenti, come hanno dimostrato le commoventi manifestazioni di affetto in occasione della sua malattia e di vivo cordoglio dopo la sua morte. Presso la sua tomba nelle Grotte vaticane prosegue ancora ininterrotto il pellegrinaggio di tantissimi fedeli ed anche questo costituisce un segno eloquente di quanto l'amato Giovanni Paolo II sia entrato nel cuore della gente, soprattutto per la sua testimonianza di amore e dedizione nella sofferenza. In lui abbiamo potuto ammirare la forza della fede e della preghiera, e un totale affidamento a Maria Santissima, che l'ha sempre accompagnato e protetto, specialmente nei momenti più difficili e drammatici della sua vita.

Potremmo definire Giovanni Paolo II un Papa totalmente consacrato a Gesù per mezzo di Maria, come ben era evidenziato nel suo stemma: "Totus tuus". Venne eletto nel cuore del mese del Rosario, e la corona che spesso teneva tra le mani è diventata uno dei simboli del suo pontificato, sul quale la Vergine Immacolata ha vegliato con materna premura. Attraverso la radio e la televisione, i fedeli del mondo intero hanno potuto tante volte unirsi a lui in questa preghiera mariana e, grazie al suo esempio ed ai suoi insegnamenti, riscoprirne il senso autentico, contemplativo e cristologico (cfr Lett. ap. Rosarium Virginis Mariae, 9-17). In realtà, il Rosario non si contrappone alla meditazione della Parola di Dio e alla preghiera liturgica; rappresenta anzi un naturale e ideale complemento, in particolare come preparazione e come ringraziamento alla celebrazione eucaristica. Il Cristo incontrato nel Vangelo e nel Sacramento, lo contempliamo con Maria nei vari momenti della sua vita grazie ai misteri gioiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi. Alla scuola della Madre, impariamo così a conformarci al suo divin Figlio e ad annunciarlo con la nostra stessa vita. Se l'Eucaristia è per il cristiano il centro della giornata, il Rosario contribuisce in modo privilegiato a dilatare la comunione con Cristo, ed educa a vivere tenendo fisso su di Lui lo sguardo del cuore, per irradiare su tutti e su tutto il suo amore misericordioso.

Contemplativo e missionario: così è stato l'amato Papa Giovanni Paolo II. Lo è stato grazie all'intima unione con Dio, quotidianamente alimentata dall'Eucaristia e da prolungati tempi di orazione. Nell'ora dell'Angelus, a lui tanto cara, è dolce e doveroso ricordarlo in questo anniversario, rinnovando a Dio il rendimento di grazie per aver donato alla Chiesa e al mondo un così degno successore dell'apostolo Pietro. La Vergine Maria ci aiuti a far tesoro della sua preziosa eredità.


Dopo l'Angelus:

Traduzione italiana dell'appello del Santo Padre per la Giornata mondiale del rifiuto della miseria:

Domani si svolgerà la Giornata Mondiale del Rifiuto della Miseria. La miseria è un flagello contro il quale l'umanità deve lottare senza posa. Siamo chiamati a una solidarietà sempre più grande, affinché nessuno sia escluso dalla società. La mia preghiera va ai poveri che lottano con coraggio per vivere nella dignità, preoccupandosi della loro famiglia e delle sofferenze dei loro fratelli. Rendo omaggio a tutti coloro che si pongono al servizio delle persone nel bisogno, e invito le Autorità civili e i responsabili ad ascoltare il grido dei poveri e a intensificare le proprie azioni nella lotta contro la miseria.


Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i gruppi parrocchiali di Turri di Montegrotto Terme, Piubega, Empoli, Tursi, Epitaffio-Benevento e Lapìo, come pure di San Domenico di Guzman alla Cinquina in Roma. Saluto inoltre l’UNITALSI della Diocesi di Fiesole, il Coro "Orizzonti Missionari" di Rosaro ed Erbezzo, gli alunni della scuola "Santa Dorotea" di Montecchio Emilia e la compagnia "Teatro Veneto Città di Este".

A tutti auguro una buona domenica.

[SM=g27998]

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 23 ottobre 2005

Angelus, 23 ottobre 2005
[Croato, Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

 

Cari fratelli e sorelle!

Con l’odierna Celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro si è chiusa l’Assemblea del Sinodo dei Vescovi. Al tempo stesso si è concluso l’Anno dell’Eucaristia, che l’amato Papa Giovanni Paolo II aveva aperto nell’ottobre 2004. Ai cari e venerati Padri Sinodali, con i quali ho potuto condividere tre settimane di intenso lavoro in un clima di comunione fraterna, rinnovo l’espressione della mia cordiale gratitudine. Le loro riflessioni, testimonianze, esperienze e proposte sul tema "L’Eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa" sono state raccolte per essere elaborate in una Esortazione post-sinodale che, tenendo conto delle diverse realtà del mondo, aiuti a disegnare il volto della Comunità "cattolica", protesa a vivere unita, nella pluralità delle culture, il mistero centrale della fede: l’Incarnazione redentrice, di cui l’Eucaristia è la presenza viva.

Quest’oggi, inoltre, come mostrano i drappi esposti sulla facciata della Basilica Vaticana, ho avuto la gioia di proclamare cinque nuovi Santi che, al termine dell’Anno eucaristico, mi piace indicare quali frutti esemplari della comunione di vita con Cristo. Essi sono Józef Bilczewski, Vescovo di Leopoli dei Latini; Gaetano Catanoso, presbitero, fondatore della Congregazione delle Suore Veroniche del Volto Santo; Zygmunt Gorazdowski, sacerdote polacco, fondatore della Congregazione delle Suore di San Giuseppe; Alberto Hurtado Cruchaga, presbitero della Compagnia di Gesù, cileno; e il religioso Cappuccino Felice da Nicosia. Ciascuno di questi discepoli di Gesù è stato interiormente formato dalla sua divina presenza accolta, celebrata e adorata nell’Eucaristia. Ognuno di loro, inoltre, ha nutrito, con diverse sfumature, una tenera e filiale devozione verso Maria, la Madre di Cristo. Questi nuovi Santi, che contempliamo nella gloria celeste, ci invitano a ricorrere in ogni circostanza alla materna protezione della Madonna, per avanzare sempre più nel cammino della perfezione evangelica, sostenuti dalla costante unione con il Signore realmente presente nel sacramento dell’Eucaristia.

In tal modo potremo vivere la vocazione a cui ogni cristiano è chiamato, quella cioè di essere "pane spezzato per la vita del mondo", come opportunamente ci ricorda l’odierna Giornata Missionaria Mondiale. Quanto mai significativo è il legame tra la missione della Chiesa e l’Eucaristia. In effetti, l’azione missionaria ed evangelizzatrice è la diffusione apostolica dell’amore che è come concentrato nel Santissimo Sacramento. Chi accoglie Cristo nella realtà del suo Corpo e Sangue non può tenere per sé questo dono, ma è spinto a condividerlo nella testimonianza coraggiosa del Vangelo, nel servizio ai fratelli in difficoltà, nel perdono delle offese. Per alcuni, poi, l’Eucaristia è germe di una specifica chiamata a lasciare tutto per andare ad annunciare Cristo a chi ancora non lo conosce. A Maria Santissima, Donna eucaristica, affidiamo i frutti spirituali del Sinodo e dell’Anno dell’Eucaristia. Sia Lei a vegliare sul cammino della Chiesa e ad insegnarci a crescere nella comunione con il Signore Gesù per essere testimoni del suo amore, in cui sta il segreto della gioia.


Dopo l'Angelus:

Saluto i pellegrini di lingua italiana, in particolare quanti sono venuti per la canonizzazione di san Gaetano Catanoso e di san Felice da Nicosia. L’esempio e l’intercessione dei Santi vi aiutino ad essere fedeli discepoli e testimoni del Vangelo. A tutti auguro una buona domenica.

[SM=g27998]

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 30 ottobre 2005

Angelus, 30 ottobre 2005
[Croato, Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

 

Cari fratelli e sorelle!

Quarant’anni or sono, il 28 ottobre 1965, si tenne la settima Sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II. Ad essa ne seguirono altre tre in rapida successione, e l’ultima, l’8 dicembre, segnò la chiusura del Concilio. Nella fase finale di quello storico evento ecclesiale, che era iniziato tre anni prima, venne approvata la maggior parte dei Documenti conciliari. Alcuni di essi sono più noti e vengono spesso citati; altri lo sono di meno, ma tutti meritano di essere richiamati, perché conservano il loro valore e rivelano un’attualità che, per certi aspetti, è addirittura aumentata. Vorrei, quest’oggi, ricordare i cinque Documenti che il Servo di Dio Papa Paolo VI e i Padri conciliari firmarono quel 28 ottobre 1965. Essi sono: il Decreto Christus Dominus, sull’ufficio pastorale dei Vescovi; il Decreto Perfectae caritatis, sul rinnovamento della vita religiosa; il Decreto Optatam totius, sulla formazione sacerdotale; la Dichiarazione Gravissimum educationis, sull’educazione cristiana; e infine la Dichiarazione Nostra Aetate, sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane.

I temi della formazione dei sacerdoti, della vita consacrata e del ministero episcopale sono stati oggetto di tre Assemblee Ordinarie del Sinodo dei Vescovi, svoltesi rispettivamente nel 1990, nel 1995 e nel 2001, le quali hanno ampiamente ripreso e approfondito gli insegnamenti del Vaticano II, come attestano le Esortazioni apostoliche post-sinodali del mio amato predecessore il servo di Dio Giovanni Paolo II Pastores dabo vobis, Vita consecrata e Pastores gregis. Meno conosciuto è invece il documento sull’educazione. Da sempre la Chiesa è impegnata nell’educazione della gioventù, alla quale il Concilio riconobbe un’"estrema importanza" sia per la vita dell’uomo che per il progresso sociale (cfr Dich. Gravissimum educationis, Proemio). Anche oggi, nell’epoca della comunicazione globale, la Comunità ecclesiale avverte tutta l’importanza di un sistema educativo che riconosca il primato dell’uomo come persona, aperta alla verità e al bene. Primi e principali educatori sono i genitori, aiutati, secondo il principio di sussidiarietà, dalla società civile (cfr ivi, 3). Una speciale responsabilità educativa sente di avere la Chiesa, alla quale Cristo ha affidato il compito di annunciare "la via della vita" (cfr ibid.). Essa, in diversi modi, cerca di adempiere questa missione: in famiglia, in parrocchia, attraverso associazioni, movimenti e gruppi di formazione e d’impegno evangelico e, in modo specifico, nelle scuole, negli istituti di studi superiori e nelle università (cfr ivi, 5-12).

Anche la Dichiarazione Nostra Aetate è di grandissima attualità, perché riguarda l’atteggiamento della Comunità ecclesiale nei confronti delle religioni non cristiane. Partendo dal principio che "tutti gli uomini costituiscono una sola comunità" e che la Chiesa "ha il dovere di promuovere l’unità e l’amore" tra i popoli (n. 1), il Concilio "nulla rigetta di quanto è vero e santo" nelle altre religioni e a tutti annuncia Cristo, "via, verità e vita", in cui gli uomini trovano la "pienezza della vita religiosa" (n. 2). Con la Dichiarazione Nostra Aetate i Padri del Vaticano II hanno proposto alcune verità fondamentali: hanno ricordato con chiarezza lo speciale vincolo che lega i cristiani e gli ebrei (n. 4), hanno ribadito la stima verso i musulmani (n. 3) ed i seguaci delle altre religioni (n. 2) ed hanno confermato lo spirito di fraternità universale che bandisce qualsiasi discriminazione o persecuzione religiosa (n. 5).

Cari fratelli e sorelle, mentre vi invito a riprendere tra le mani questi documenti, vi esorto a pregare insieme con me la Vergine Maria, affinché aiuti tutti i credenti in Cristo a tenere sempre vivo lo spirito del Concilio Vaticano II, per contribuire ad instaurare nel mondo quella fraternità universale che risponde alla volontà di Dio sull’uomo, creato a immagine di Dio.


Dopo l'Angelus:

Come tutti sappiamo, lo scorso 8 ottobre un forte terremoto ha colpito la regione del Kashmir, specialmente nel versante pakistano, provocando la morte di oltre cinquantamila persone e ingenti danni. Anche in questo caso, molteplici sono state le forme di solidarietà, ma il bisogno appare più grande degli aiuti finora offerti. Rinnovo, pertanto, il mio appello alla comunità internazionale, affinché si moltiplichino gli sforzi a sostegno di quelle popolazioni tanto provate.

Saluto di cuore i membri della Famiglia spirituale "L’Opera" (Das Werk), che celebrano i quarant’anni della loro presenza a Roma. Cari amici, auguro che la vostra attività possa essere un servizio fecondo per l’unità della Chiesa. Saluto tutti i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli provenienti da Concordia-Pordenone e Vittorio Veneto, da San Donato Milanese, Liscate, Monza, Chiesanuova di Brescia, San Pietro in Casale e Cavanella Po; come pure i ragazzi di Milano e dintorni, con i loro insegnanti che appartengono alla Fraternità di Comunione e Liberazione; il Coro "San Facio", dello stesso Movimento, di Cremona e i giovani di Bagnolo Cremasco. Saluto, inoltre, i promotori dell’iniziativa "Arance di Natale", che da dieci anni fanno opera umanitaria utilizzando i loro camper; le associazioni "Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo", "Volare più in alto" e "Salute Donna". A tutti auguro una serena domenica. Arrivederci a dopodomani, per la festa di Tutti i Santi!

[SM=g27998]

 

 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:45. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com