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Il Nuovo Direttorio Omiletico per i preti porta il Magistero di Benedetto XVI

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2015 14:47
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15/03/2015 14:47

 17.2.2015



Omelie di Quaresima. Un'antologia d'autore


Esercizi di predicazione liturgica per il mercoledì delle ceneri e per le cinque domeniche di preparazione alla Pasqua. Dall'archivio di Benedetto XVI.




 – Papa Francesco ha promulgato otto giorni fa un "Direttorio omiletico" per rieducare il clero di tutto il mondo alla predicazione:

> Direttorio omiletico


> Homiletic Directory

E dopodomani, giovedì 19 febbraio, dedicherà  proprio all'arte del predicare il tradizionale incontro d'inizio Quaresima con i preti della sua diocesi di Roma.

Alle omelie papa Francesco tiene moltissimo. In quello che è il documento programmatico del suo pontificato, l'esortazione apostolica "Evangelii gaudium", dedica ad esse una sezione di molte pagine. E con le sue quotidiane omelie di Casa Santa Marta propone lui stesso un concreto modello di predicazione. Molto efficace sotto il profilo comunicativo, a giudicare dall'attenzione che riscuote.

Con ciò Francesco si pone in perfetta continuità con la Chiesa di sempre. La letteratura dei Padri della Chiesa è fatta in grande misura di omelie liturgiche. E il ritorno alla fonti bibliche e patristiche che è sfociato nel Concilio Vaticano II ha fortemente aiutato a restituire all'omelia il suo carattere proprio, come parte dell'azione liturgica, anzi, come essa stessa liturgia, parola di Dio che si fa carne, "et Verbum caro factum est".

Quelli che seguono sono i rimandi alle omelie quaresimali di un papa grande omileta e liturgo, sotto questo aspetto forse il più grande dell'ultimo secolo: Benedetto XVI.

La serie comincia con un'omelia del mercoledì delle ceneri, giorno d'inizio della Quaresima nel rito romano, scelta qui tra le otto pronunciate anno dopo anno dallo stesso papa nella stessa occasione, l'ultima due giorni dopo l'annuncio delle sue dimissioni, delle quali omelie si danno comunque tutti i rimandi.

Seguono tre omelie e due "Angelus" per ciascuna delle cinque domeniche di Quaresima del ciclo B del lezionario liturgico, quello in uso quest'anno in tutte le messe di rito romano del mondo.

Gli "Angelus" sono quelle piccole omelie – talvolta dei veri gioielli – che sia Benedetto XVI sia il suo successore Francesco rivolgono ai fedeli e ai pellegrini la domenica mezzogiorno in piazza San Pietro commentando le letture della messa del giorno, ogni volta che non celebrano in pubblico.

Per la IV Domenica di Quaresima del ciclo B, oltre al relativo "Angelus" del 2012, si dà anche il rimando all'omelia pronunciata da Benedetto XVI nella messa delle stessa domenica durante il suo viaggio in Angola del 2009, segnata da numerosi riferimenti al contesto locale.

Le omelie di Quaresima del ciclo B non rappresentano la vetta dell'omiletica di Benedetto XVI, come lo sono invece quelle dei periodi natalizio e pasquale.

Ma le otto suggestive omelie del mercoledì delle ceneri valgono da sole d'essere rilette, per penetrare il senso profondo della Quaresima, che ognuna di esse spiega da un'angolatura diversa e talora insospettata. 

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> OMELIA DEL MERCOLEDÌ DELLE CENERI
22 febbraio 2012

Gioele 2, 12-18
2 Corinzi 5,20 - 6, 2
Matteo 6, 1-6.16-18

… Il segno della cenere ci riporta al grande affresco della creazione, in cui si dice che l’essere umano è una singolare unità di materia e di soffio divino, attraverso l’immagine della polvere del suolo plasmata da Dio e animata dal suo respiro insufflato nelle narici della nuova creatura… Quando Egli dice all’uomo: "Polvere tu sei e in polvere ritornerai", insieme con la giusta punizione intende anche annunciare una via di salvezza, che passerà proprio attraverso la terra, attraverso quella "polvere", quella "carne" che sarà assunta dal Verbo…

Ma vedi anche:

> 1 marzo 2006

> 21 febbraio 2007

> 6 febbraio 2008

> 25 febbraio 2009

> 17 febbraio 2010

> 5 febbraio 2011

> 13 febbraio 2013

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> "ANGELUS" DELLA I DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B
1 marzo 2009

Genesi 9, 8-15
1 Pietro 3, 18-22
Marco 1, 12-15

… Nel deserto appare con viva drammaticità la realtà della "kenosis", dello svuotamento di Cristo, che si è spogliato della forma di Dio. Lui, che non ha peccato e non può peccare, si sottomette alla prova e perciò può compatire la nostra infermità. Si lascia tentare da Satana, l’avversario, che fin dal principio si è opposto al disegno salvifico di Dio in favore degli uomini. Quasi di sfuggita, nella brevità del racconto, di fronte a questa figura oscura e tenebrosa che osa tentare il Signore, appaiono gli angeli, figure luminose e misteriose… Gli angeli servono Gesù, che è certamente superiore ad essi, e questa sua dignità viene qui, nel Vangelo, proclamata in modo chiaro, seppure discreto. Infatti anche nella situazione di estrema povertà e umiltà, quando è tentato da Satana, Egli rimane il Figlio di Dio, il Messia, il Signore… 

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> OMELIA DELLA II DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B
4 marzo 2012

Genesi 22, 1-18
Romani 8, 31-34
Marco 9, 2-10

… Gesù prende con sé i tre discepoli per aiutarli a comprendere che la strada per giungere alla gloria, la strada dell’amore luminoso che vince le tenebre, passa attraverso il dono totale di sé, passa attraverso lo scandalo della Croce. E il Signore sempre di nuovo deve prendere con sé anche noi, almeno per cominciare a capire che questo è il cammino necessario. La trasfigurazione è un momento anticipato di luce che aiuta anche noi a guardare alla passione di Gesù con lo sguardo della fede. Essa, sì, è un mistero di sofferenza, ma è anche la "beata passione" perché è – nel nucleo – un mistero di amore straordinario di Dio; è l’esodo definitivo che ci apre la porta verso la libertà e la novità della risurrezione, della salvezza dal male…

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> OMELIA DELLA III DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B
19 marzo 2006

Esodo 20, 1-17
I Corinzi 1, 22-25
Giovanni 2, 13-25

… Davanti alla richiesta dei responsabili religiosi, che pretendono un segno della sua autorità, tra lo stupore dei presenti Gesù afferma: "Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere". Parola misteriosa, incomprensibile in quel momento, ma che Giovanni riformula per i suoi lettori cristiani, osservando: "Egli parlava del tempio del suo Corpo". Quel "tempio" i suoi avversari l'avrebbero distrutto, ma Lui dopo tre giorni l'avrebbe ricostruito mediante la risurrezione. La dolorosa e "scandalosa" morte di Cristo sarebbe stata coronata dal trionfo della sua gloriosa risurrezione. Mentre in questo tempo quaresimale ci prepariamo a rivivere nel triduo pasquale questo evento centrale della nostra salvezza, noi già guardiamo al Crocifisso intravedendo in Lui il fulgore del Risorto…

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> "ANGELUS" DELLA IV DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B
18 marzo 2012

2 Cronache 36, 14-23
Efesini 2, 4-10
Giovanni 3, 14-21

… Se infinito è l’amore misericordioso di Dio, che è arrivato al punto di dare il suo unico Figlio in riscatto della nostra vita, grande è anche la nostra responsabilità. Ciascuno, infatti, deve riconoscere di essere malato, per poter essere guarito; ciascuno deve confessare il proprio peccato, perché il perdono di Dio, già donato sulla Croce, possa avere effetto nel suo cuore e nella sua vita. Scrive sant’Agostino: "Dio condanna i tuoi peccati; e se anche tu li condanni, ti unisci a Dio. Quando comincia a dispiacerti ciò che hai fatto, allora cominciano le tue opere buone, perché condanni le tue opere cattive. Le opere buone cominciano con il riconoscimento delle opere cattive"…

Ma vedi anche:

> 22 marzo 2009, Luanda, Angola

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> OMELIA DELLA V DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B
29 marzo 2009

Geremia 31. 31-34
Ebrei 5, 7-9
Giovanni 12, 20-33

… Questo è il grande evento del Monte degli Ulivi, il percorso che dovrebbe realizzarsi fondamentalmente in ogni nostra preghiera: trasformare, lasciare che la grazia trasformi la nostra volontà egoistica e la apra ad uniformarsi alla volontà divina. Gli stessi sentimenti affiorano nel brano della Lettera agli Ebrei, proclamato nella seconda lettura. Prostrato da un’angoscia estrema a causa della morte che incombe, Gesù offre a Dio preghiere e suppliche “con forti grida e lacrime”. Invoca aiuto da Colui che può liberarlo, sempre però restando abbandonato nelle mani del Padre. E proprio per questa sua filiale fiducia verso Dio – nota l’autore – è stato esaudito, nel senso che è risorto, ha ricevuto la vita nuova e definitiva. La Lettera agli Ebrei ci fa capire che queste preghiere insistenti di Gesù, con lacrime e grida, erano il vero atto del sommo sacerdote, col quale offriva se stesso e l’umanità al Padre, trasformando così il mondo…

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[Modificato da Caterina63 15/03/2015 14:47]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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